La Sicurezza sui luoghi di lavoro è fondamentale in tutte le aziende ed è obbligatorio avere una figura costantemente aggiornata sulle normative vigenti in materia di Salute e Sicurezza all’interno dell’azienda. Affinché possa vigilare, facendo da tramite tra le richieste delle maestranze e il Datore di Lavoro assicurandosi che ogni normativa venga rispettata.
Questa figura è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, detto anche RSPP. Esistono differenze tra i corsi per RSPP, le quali dipendono da chi svolge il ruolo di RSPP; che sia il Datore di Lavoro stesso o sia delegato a un altro soggetto, interno o esterno all’organizzazione.
Questo articolo nasce per rispondere alle domande dei nostri corsisti e degli utenti che desiderano approfondire le differenze tra i corsi RSPP interno, esterno e Datore di Lavoro.
La principale differenza sta nella durata dei corsi di abilitazione e di specializzazione, tematiche trattate nei moduli ed erogabilità. Continuando la lettura ti illustreremo le particolarità del ruolo e come intraprendere questa carriera professionale.
Chi può ricoprire il ruolo di RSPP in azienda
Il Datore di Lavoro (DDL) deve designare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) per la sua azienda. Tale responsabilità non è delegabile come riportato nel ex art. 17 del D.Lgs. 81/08, quando ciò non avviene va incontro a sanzioni pecuniarie e detentive.
Per la nomina del RSPP il DDL ha 3 opzioni che variano la gestione del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale:
- RSPP INTERNO: Organizzare il Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) interno all’unità produttiva. É un requisito obbligatorio nel caso di aziende industriali con oltre 200 lavoratori. Salvo quanto previsto dall’articolo 34, il Datore di Lavoro organizza il SPP prioritariamente all’interno della azienda o della unità produttiva.
- RSPP ESTERNO: Incaricare un professionista esterno a livello consulenziale in libera professione.
- RSPP DATORE DI LAVORO: Incarnare nel titolare i compiti del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) dai rischi, autonominandosi RSPP.
I casi in cui è consentito lo svolgimento diretto sono per:
- realtà artigianali o industriali fino a 30 lavoratori;
- attività agricole e zootecniche fino a 30 lavoratori;
- aziende della pesca fino a 20 lavoratori;
- altre aziende fino a 200 lavoratori.
Percorso formativo per diventare Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)
Per poter ricoprire le funzioni del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) il requisito minimo è un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore come stabilisce il comma 2 dell’art. 32 del D.Lgs. 81/08 ed avere conseguito gli attestati relativi a specifici corsi di formazione abilitanti.
Sia che si desideri ottenere la nomina di RSPP come figura interna all’azienda sia come libero professionista esterno, l’Accordo Stato-Regioni del 07 luglio 2016 prevede un percorso formativo composto da 3 moduli – Modulo A B e C. Il monte ore dei percorsi formativi da frequentare è di minimo 100 ore e varia in base al settore ATECO di appartenenza.
Per quanto concerne invece l’abilitazione a RSPP per i Datori di lavoro i percorsi formativi obbligatori sono composti da 16 a 48 ore e sono articolati in moduli differenti a seconda del livello di rischio proprio dell’azienda e al conseguente codice ATECO. I corsi RSPP per il Datore di Lavoro sono volti ad acquisire conoscenze tecniche necessarie per la corretta elaborazione delle misure di prevenzione e protezione e all’ identificazione dei rischi presenti all’interno dell’azienda.
Scopri qui i nostri corsi RSPP per Datori di Lavoro in settori a rischio basso, rischio medio e rischio alto.
Codice ATECO: che cos’è e cosa indica
Tutte le ATattività ECOnomiche italiane di tutti i settori produttivi hanno almeno un codice ATECO che le identificano. É una combinazione alfanumerica stabilita dall’ISTAT in sinergia con l’Agenzia delle Entrate, le Camere di Commercio ed Enti, Ministeri ed associazioni imprenditoriali interessate. La classificazione ATECO nell’ambito della Sicurezza sul Lavoro indica la macro categoria di rischio dell’attività economica (rischio basso, medio, alto). Come prevedibile la fascia di rischio specifica per ciascuna attività economica si riflette anche sulla formazione per la Sicurezza sul Lavoro per tutti i RSPP (interni, esterni o DDL).
In particolare il codice ATECO influisce sulla durata del modulo B della formazione per RSPP e sulle ore necessarie per l’aggiornamento quinquennale. É quindi proprio nella classificazione di rischio ATECO che risiede una tra le principali differenze tra i corsi RSPP come dipendente, consulente in libera professione e Datore di Lavoro.
Ed ora entriamo più nel dettaglio dei moduli formativi previsti e delle differenze tra i corsi RSPP.
Differenze tra i corsi RSPP: dipendente, consulente e Datore di Lavoro
Corso RSPP: Modulo A
La normativa sulla Sicurezza sul Lavoro stabilisce che un professionista per diventare Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione deve cominciare il percorso formativo con il “Corso RSPP Modulo A“:
- è il modulo di base composto da 28 ore di formazione (si acquisisce con una delle lauree dell’elenco dell’Accordo Stato Regioni del 7 luglio 2016, oppure partecipando al corso di formazione),
- è propedeutico ai due moduli successivi B e C ed è comune a tutti i settori,
- fornisce una formazione di base sulla normativa in materia di Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro, sulla gestione dei rischi e sulle azioni pratiche da svolgere in azienda,
- erogato in modalità E-Learning secondo i requisiti e le modalità previsti dal D.lgs. n.81/08 Artt. 32 e 33 e dall’Accordo Stato-Regioni del 07 luglio 2016.
Corso RSPP: Modulo B comune + eventuale specializzazione
Una volta concluso il primo Modulo si procede con il “Corso RSPP Modulo B“, che è composto da una prima parte definita comune e dei Moduli di specializzazione. Di seguito ti spiegheremo perché è il modulo che si differenzia in funzione del settore ATECO di appartenenza dell’azienda.
- Modulo B comune ha una durata di 48 ore, approfondisce la formazione e la gestione della Salute e Sicurezza in tutti i settori economici aziendali dei macro settori ATECO,
- è propedeutico al Modulo C e all’accesso agli eventuali 4 moduli di specializzazione per settori ATECO A B Q e C che richiedono l’uno 12 / 16 ore di specializzazione (in base al livello di rischio dei settori in cui ci si vuole specializzare. (Es. ATECO A: agricoltura 12 ore di specializzazione aggiuntiva – ATECO C: raffinazione petrolio 16 ore di specializzazione aggiuntiva),
- nei Moduli di specializzazione vengono approfonditi i rischi legati al settore specifico e la relativa prevenzione degli stessi,
- erogato in Videoconferenza secondo i requisiti e le modalità previste dall’Accordo Stato Regioni del 25/07/2012che equipara la formazione in questa modalità alla presenza fisica in aula.
Arrivati fin qui ti saranno più chiare le differenze tra i corsi RSPP e il perché dell’importanza delle specializzazioni ottenibili seguendo il Modulo B.
Corso RSPP: Modulo C
L’ultimo componente del corso è il “Corso RSPP Modulo C“:
- è il modulo di specializzazione composto da 24 ore di formazione,
- è un modulo comune a tutti i macro settori ATECO,
- risulta essere necessario ad attrezzare il RSPP di competenze approfondite in aspetti come la comunicazione, l’ organizzazione, gestione del tempo e leadership,
- erogato in Videoconferenza secondo i requisiti e le modalità previste dall’Accordo Stato Regioni del 25/07/2012 che equipara la formazione in questa modalità all’attività di formazione fisica in aula.
Il percorso formativo per Responsabili ed Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP / ASPP) è strutturato, quindi, in tre distinti moduli l’uno propedeutico al successivo.
Per quel che riguarda gli aggiornamenti obbligatori continuando la lettura evidenzieremo le differenze tra i corsi RSSP interno ed esterno di aggiornamento e modalità di fruizione.
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Aggiornamenti per RSPP dipendenti o liberi professionisti
L’obbligo di aggiornamento previsto dal D. Lgs. 81/08 è dovuto dalla necessità di attualizzare le proprie competenze al correre del tempo attraverso percorsi formativi che consentano un continuo aggiornamento secondo le normative vigenti in continua evoluzione. Rispetto agli argomenti le tematiche trattate sono inerenti alle evoluzioni, alle innovative applicazioni pratiche e approfondimenti utili allo svolgimento della professione.
Quindi.. Qual è l’obbligo di aggiornamento per l’RSPP non Datore di Lavoro e ASPP?
Ciò che prevede la normativa vigente è la partecipazione a corsi di aggiornamento nell’arco del quinquennio successivo all’abilitazione:
- per un monte ore pari a 40 ore per RSPP
- e di 20 ore per ASPP.
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Aggiornamento per RSPP Datore di Lavoro
La legge prevede che il corso per RSPP del Datore di Lavoro comprenda la frequentazione di un corso di aggiornamento ogni 5 anni per il rinnovo dell’attestato RSPP.
Il monte ore varia al variare del rischio ATECO del settore di appartenenza che di seguito riportiamo.
Per i RSPP-DDL è richiesto corso aggiornamento di:
- 6 ore per settori ritenuti a rischio basso
- 10 ore per attività ATECO a rischio medio
- 14 ore per realtà industriali ritenute a rischio alto.
Cosa succede se non si frequenta il corso di aggiornamento?
Se il RSPP che non ha effettuato l’aggiornamento è il Datore di Lavoro, la legge prevede la detenzione dello stesso da 3 a 6 mesi e il pagamento di una sanzione pecuniaria tra 2.740,00€ e 7.014,00€. Inoltre la normativa sancisce anche il divieto assoluto di esercitare in futuro la mansione di RSPP all’interno della stessa azienda.
Se invece il ruolo di RSPP è svolto da un dipendente, la norma prevede sempre l’arresto da 3 a 6 mesi (a seconda della gravità della violazione) e una sanzione pecuniaria tra 2.740.00€ e 7.014.00€ (in base alla natura della violazione), oltre alla revoca del ruolo in azienda.
L’ultima possibilità è che si tratti invece del RSPP esterno all’azienda (consulente libero professionista) che non ottempera all’obbligo di aggiornamento nei tempi previsti, quando ciò avviene decade la sua “operatività”. Ciò significa che, pur mantenendo il requisito derivato dalla regolare frequenza ai corsi, egli non è in grado di poter esercitare i propri compiti fintanto che non completi le ore di aggiornamento mancanti.